Arnaldo Pocher

Foto A_Pocher al lavoro_ridL’Associazione, come detto, porta il nome di Arnaldo Pocher, figura di primo piano del panorama modellistico nazionale ed internazionale nato il 22 settembre 1911 a Trento, in cui vive l’infanzia e la prima giovinezza, frequenta l’istituto tecnico ed alcuni laboratori di oreficeria. Nel 1932 si trasferisce a Torino per svolgere l’attività di incisore. Nei primi anni del dopoguerra si avvicina al modellismo ferroviario e nel 1949 inizia la sua produzione modellistica: alcuni accessori per un negozio torinese.
Nel 1951 in società con il Sig. Muratore (che si occuperà della parte amministrativa e commerciale) fonda la “Pocher Micromeccanica S.N.C.”: binari, scambi e segnali, prodotti secondo tecniche costruttive innovative, costituiscono le prime rilevanti produzioni.foto Pocher al lavoro

Nel 1953 escono le prime riproduzioni di carrozze e carri ferroviari. Fra il 1955 ed il 1963 assistiamo al periodo d’oro della produzione Pocher: sempre nuovi e più numerosi modelli arricchiscono il catalogo. Dalla produzione familiare del 1951 (la moglie Maria Pia è la prima collaboratrice del maestro) si passa ad una produzione che coinvolgerà oltre 30 dipendenti.

La produzione manterrà sempre caratteristiche di artigianato industriale: nelle sue realizzazioni Arnaldo Pocher opererà con spirito d’artista e artigiano sempre alla ricerca di nuove soluzioni, materiali innovativi e criteri di realizzazione per ricreare nei suoi modelli la magia ed il fascino del treno e della ferrovia.
I coloratissimi carri privati svedesi e danesi, le mitiche vetture CIWL (Compagnia Internazionale Vagoni Letto), la storica carrozza ristorante “dell’Armistizio” Franco-Tedesco, la carrozza del presidente Lincoln, la coloratissima carrozza del circo Barnum sono alcuni dei modelli riprodotti dal Maestro. Alcuni fregi sono vere e proprie opere di finissima arte incisoria, altre decorazioni rivelano un’altra grande passione e dote di Arnaldo Pocher: la pittura.

Nel 1963 produce due capolavori di arte e tecnica: la riproduzione del locomotore francese CC 7107 che nel 1955 raggiunse i 331 Km/h e il modello dorato della locomotiva “Bayard” della prima ferrovia italiana (1839), la Napoli – Portici.
Sempre nel 1963 la Pocher si trasforma in S.p.A. e vede l’ingresso nel capitale sociale della RIVAROSSI. La produzione in pochi anni si adeguerà agli standard industriali e commerciali di quest’ultima. Dopo la realizzazione dei bellissimi modelli delle locomotive che fecero l’epopea del West (Genoa – Reno – Bowker) Arnaldo Pocher nel 1968 lascia definitivamente la Società (“Pocher” è attualmente un marchio della Rivarossi).

Il Maestro intraprende altre attività nel campo del giocattolo ma non dimentica i treni: collabora alla realizzazione dei modelli in scala N (1/160) della torinese TIBIDABO.

Nel 1972 con il marchio ARPO (ARnaldo POcher) produce accessori sempre in scala N. Nel 1975 il grande rientro. Sempre con il marchio ARPO, Arnaldo Pocher realizza, per la casa svizzera METROPOLITAN stupendi modelli in scala H0.
Nel 1976 viene nominato “maestro modellista” dalla FIMF, (Federazione Italiana Modellisti Ferroviari) a riconoscimento della sua attività. Pocher nel 1952 fu tra i fondatori della FIMF ed opera sua è il distintivo che ancor oggi contraddistingue questa Federazione.

Cessata nei primi anni 80 la collaborazione con la ditta elvetica, riprende l’attività nel 1985, coinvolgendo il genero signor Adelmo Canali: accessori in H0 e piccole serie di carri merce FS, di squisita fattura, in lega di metallo nobile e legno. I carichi di questi carri sono piccole opere d’arte: stupenda è la testa di cavallo in metallo realizzata dal Maestro, che riproduce in scala una parte di un monumento equestre in bronzo. Nel 1987/88, sempre come ARPO, per la svizzera MCA di Lugano, realizza in fusione di peltro altri tre capolavori: il diesel “Truman” utilizzato dagli americani in Europa nel secondo conflitto mondiale, l’autoblindo ferroviaria (Panzer Triebwagen) dell’esercito tedesco ed il tram di Zurigo tipo 1930. Nel 1989 in occasione del 150° anniversario delle Ferrovie Italiane, annuncia la riproduzione in ottone della locomotiva FS E454, ma un tragico incidente stradale nel dicembre dello stesso anno ferma per sempre la mano ed il cuore di Arnaldo Pocher.